BOZZA IBRIDA PER TEATRO PERFORMANCE
DI GIORGIO VIALI
Titolo: "Il sogno di SuperVeneto"
ATTO I
Scena 1: La stanza di lei, giovane donna, grafica e marketer. La luce è calda, un computer acceso sul tavolo. Lei siede pensierosa, sfogliando appunti e schizzando idee su un quaderno.
VOCE NARRANTE (Lei):
Sono in Veneto. Mancano dieci mesi alle elezioni regionali. La mia sfida è grande, ma ho un sogno: voglio diventare presidente. La strada? Iscrivermi al partito più debole, il Partito Democratico, e costruire un messaggio forte, semplice, populista. Vogliamo un SuperVeneto!
Lei si alza, armata di determinazione, e inizia a scrivere un piano su una lavagna.
Scena 2: Un palco con luci soffuse, una piazza vuota. Lei si presenta davanti a un pubblico immaginario, con un megafono finto.
Lei (voce energica):
Dobbiamo lottare per un SuperVeneto! Un Veneto forte, unito, che si rialza! Dobbiamo credere in un futuro migliore, un Veneto che si merita di più!
Ripete gli slogan:
"Io credo in un SuperVeneto!"
"Diamo voce al Veneto che sogna!"
"Per un Veneto che si rialza, scegliamo SuperVeneto!"
ATTO II
Scena 3: In ufficio, con il suo team. Lei si confronta con altri giovani candidati, discutendo di programmi e strategie di comunicazione.
Consigliere (un amico, con tono pragmatico):
Se vuoi emergere, devi semplificare. Usa uno slogan forte, emozionale. Ricorda, la politica oggi è spettacolo. I social sono il nostro palcoscenico.
Lei:
Voglio parlare di valori, di giustizia sociale, di ambiente.
Consigliere:
Sì, ma anche di emozioni. Ricorda: "Diamo voce al Veneto che sogna!".
Lei annuisce, scrivendo appunti.
Scena 4: La sua prima apparizione pubblica. Sul palco, con un grande banner "SuperVeneto". La folla, immaginaria, applaude.
Lei:
Cari amici, il nostro Veneto ha bisogno di un riscatto! È ora di lottare per un futuro migliore! Un SuperVeneto!
Il pubblico immaginario si anima, i flash delle telecamere si accendono.
ATTO III
Scena 5: La campagna entra nel vivo. Lei diventa un volto noto, ma anche bersaglio di critiche e polemiche.
Voce fuori campo:
Il suo messaggio è semplice, populista, ma anche divisivo. La sua figura si fa strada, ma tra le ombre si insinua il dubbio: il sogno di un Veneto unito, o di un potente simbolo da brandizzare?
FINAL DRAMMATICO
Scena 6: La sera delle elezioni. La sala di conferenza. Lei aspetta i risultati, nervosa. Le luci si abbassano, si accendono di nuovo.
Voce del presentatore:
E i risultati sono arrivati. La candidata del Partito Democratico…
Silenzio. Lei aspetta, ansiosa.
Presentatore:
Con il 45% dei voti, il nuovo presidente della Regione Veneto è… un outsider, un populista, che ha saputo cavalcare i sentimenti più profondi.
Le luci si accendono su di lei, che comprende di aver perso, ma anche di aver vinto in un modo diverso, più amaro.
Lei (a voce bassa, quasi sussurrando):
Il sogno di SuperVeneto… era solo un'illusione. La realtà è più dura di quanto immagini.
Luci soffuse, il sipario si chiude lentamente.
FINALMENTE:
Il palco si illumina di un solo faro su lei, ormai sola, che guarda lontano, con uno sguardo tra triste e determinato.
VOCE NARRANTE (lei):
A volte, il sogno di cambiare il mondo ci porta a perdere noi stessi. Ma ogni sconfitta è anche un passo verso una nuova rinascita. Il vero SuperVeneto? Forse è dentro di noi, e non in slogan o simboli.
Il sipario si chiude, lasciando il pubblico con un senso di inquietudine e di speranza contrastante.
Se desideri, posso sviluppare ulteriormente il testo, arricchire i personaggi o approfondire il finale.